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Il neo attaccante della Nazionale Mateo Retegui ha raccontato le emozioni provate nelle sue prime settimane da calciatore dell’Italia. 

Due partite e due gol, contro Inghilterra Malta, per Mateo Retegui; il neo attaccante della Nazionale che Roberto Mancini è andato a pescare in Argentina per far fronte all’emergenza centravanti in azzurro. Il calciatore del Tigre, in comproprietà con il Boca Juniors, ha risposto subito presente timbrando per due consecutive il cartellino e dimostrando di poter essere di grande aiuto all’Italia.

Retegui Nazionale

Mateo Retegui (Foto sito ufficiale FIGC.it)

E in una intervista a La Gazzetta dello SportRetegui ha raccontato le emozioni provate in queste sue prime settimane da calciatore italiano a tutti gli effetti: «Un giorno a inizio anno stavo tornando da un allenamento e papà mi chiama per dirmi che aveva una notizia molto importante. Ma non mi sarei mai immaginato una cosa così, nemmeno nel più bello dei sogni avrei potuto pensare di giocare per l’Italia, a Napoli, nello stadio che porta il nome di Diego Armando Maradona. Non appena papà mi ha detto che Mancini mi voleva, il mio sì è arrivato velocissimo, non c’era molto da pensarci». 

El Chapita ha parlato poi del rapporto che si è venuto a creare con il c.t. Mancini«Con Roberto abbiamo poi parlato tanto a Coverciano, soprattutto di tattica e di come lui intende giocare. Devo ringraziare lui, tutto lo staff tecnico e i miei compagni per come mi hanno accolto e fatto sentire. Non mi sarei mai immaginato di vivere tutto questo. Ho provato a sfruttare al massimo ogni giorno per conoscere l’ambiente e iniziare a capire meglio il calcio europeo, che è molto diverso da quello argentino: è più veloce, dinamico, intenso. Si adatta a me, mi piace molto. Adesso l’obiettivo è di prepararmi ancora meglio a livello fisico e mentale se l’Italia mi dovesse richiamare». 

Nazionale, Retegui racconta la sua prima esperienza in azzurro

Retegui non poteva che raccontare anche del suo incredibile esordio con gol al Maradona: «Debuttare in quello stadio con la maglia dell’Italia è stato stupendo, è difficile da spiegare, per tutte le sensazioni che provavo quando sono entrato in campo, sentire tutta quella gente. Bellissimo. Avrei solo voluto vincere, sarebbe stato il debutto perfetto». 

Un parere poi sulla nuova Italia che sta nascendo: «È una squadra dura, molto fisica, mi piace molto. So che adesso tanti hanno molte aspettative su di me, ma io ne ho altrettante di giocare per quella squadra». 

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